Prima di intraprendere una attivit� sportiva, sopra tutto per i principianti � necessario sottoporsi a un CONTROLLO MEDICO
accurato al fine di valutare il
proprio stato di salute e l'eventuale idoneit� fisica alla pratica sportiva.
Il periodo di preparazione Invernale � una fase importante
nel programma annuale di allenamento. Non � sufficiente mantenersi attivi soltanto
durante la bella stagione.
Una lunga inattivit� determina il decadimento della forma
fisica e la ripresa � decisamente faticosa.
L'obiettivo fondamentale di questo periodo � quello di
mantenere un buon livello atletico generale, cio� di mantenere una buona preparazione di
base sulla quale poi durante la bella stagione sviluppare gli allenamenti.
Si dovranno allora esercitare le capacit� di forza per
migliorare l'efficienza muscolare, respiratoria e cardio circolare.
Esercizi di forza con allenamento in palestra e training
specifico in bici saranno gli obbiettivi di questi mesi.
CARICHI DI LAVORO
I carichi di lavoro della stagione Invernale sono orientati
allo sviluppo della quantit�, sia per le capacit� di resistenza che di forza.
Per realizzare una buona preparazione atletica di base, si
possono usare diversi mezzi di allenamento:
Preatletismo generale con esercizi di ginnastica e corsa a
piedi
Esercizi con sovraccarichi (pesi,macchine per body building
ecc.)
Lavori specifici in bici.
SEDUTA IN PALESTRA
� importante rispettare una cadenza di almeno 2-3
allenamenti a settimana, se si vogliono ottenere buoni risultati durante il periodo
estivo.
La durata di ogni allenamento dovr� crescere almeno ogni 2
settimane.
L'alternanza tra esercizi pi� impegnativi (potenziamento) e
altri meno (flessibilit�, mobilit�, allungamento, respiratori e di recupero in genere)
consentir� una migliore distribuzione dello sforzo
Ogni allenamento dovr� essere fatto in 3 fasi in sequenza:
Riscaldamento
Fase centrale di Allenamento con aumento Graduale dello
Sforzo
Numerosi i muscoli dell'Avambraccioe dellaManoche sovrintendono ai
movimenti del polso, della mano e a quelli delle dita.
L'allenamento � importante in molti sport in cui la mano
impugna un attrezzo.
L'obbiettivo � rendere i muscoli della presa elastici e
potenti per meglio assorbire tutte le sollecitazioni che provengono dall'attrezzo
impugnato oppure per sostenere il peso del corpo.
II corretto allenamento � dunque preventivo e protettivo
per gomito, polso, carpo e dita.
Questi muscoli si possono, a grandi linee, individuare in:
I muscoli della presa possono essere allenati in quasi tutti
gli esercizi per gli arti superiori alle macchine isotoniche, con i bilancieri o con i
manubri e quindi devono essere rilassati con riposi e pause tra le serie di
movimenti (rematore con manubri, lat machine, pulley, piegamenti delle braccia
sulle dita).
Molti sono i piccoli attrezzi che possono essere usati per
una pratica pi� specifica per l'avambraccio e per le dita: palline di vario
materiale,maniglie con molle, elastici ecc.
STRETCHING
L'incremento dell'allenamento porta i muscoli flessori ad
essere pi� potenti e meno allungabili degli estensori. Questo determina quegli
atteggiamenti, a riposo, deflessioni del gomito, del polso e anche delle dita che
erroneamente sono considerate indice di forza nelle braccia. Praticanti di sport che utilizzano molto i muscoli dell'avambraccio sviluppano spesso
patologie infiammatorie degenerative a carico delle inserzioni di questi muscoli (gomito, tunnel carpale). Quindi, l'incremento di
estensibilit� � fondamentale per prevenire l'insorgere di tali patologie. La pratica
costante di esercizi di allungamento per i muscoli flessori ed estensori del polso e delle
dita sar�, non solo di prevenzione, ma anche di miglioramento all'esecuzione del gesto
tecnico-atletico.
Per i muscoli flessori, pi� si flettono pi� si aumenta la
tensione, mantenendo il gomito in estensione. Per i muscoli estensori, mantenendo il dorso
della mano
in appoggio alla parete, pi� si elevano le braccia pi�
aumenta la tensione. Per l'allungo dei muscoli dell'avambraccio (muscoli non troppo voluminosi, con tendini
sottili) � consigliato l'utilizzo della tecnica di tensioni progressiva. Tensione leggera per 20 secondi cui far seguire una tensione pi� sostenuta per 20
secondi; alla fine si ritorna alla tensione per altri 20 secondi e si esegue una pausa. Nella pratica di molti esercizi di rinforzo e di allungamento della muscolatura degli arti
superiori, i polsi dovrebbero essere adeguatamente protetti con fasciature o con polsiere
specifiche.
L'obiettivo degli esercizi per le braccia � i
polsi � quello di rendere i muscoli della presa elastici e potenti per meglio assorbire
le sollecitazioni. Il corretto allenamento e lo stretching saranno preventivi e protettivi.
Anche se comunemente si indica con "gamba" tutto
l'arto inferiore, � corretto chiamare gamba solo il segmento compreso tra caviglia e
ginocchio.
Nella gamba si possono individuare, nella parteposteriore, il tricipite surale
(polpaccio) e i flessori delle dita, nella parte laterale i muscoli peronei lungo e breve,
mentreanteriormenteci sono il
tibiale anteriore e gli estensori delle dita.
ALLENAMENTO Per il riscaldamento � consigliato l'uso del cicloergometro e gli appoggi sui piani
inclinati e la manipolazione passiva dell'articolazione della caviglia. Per l'allenamento in flessione plantare, utile all'attivit� ciclistica, si possono
utilizzare le macchine isotoniche quali la calf in piedi (gemelli e soleo), calf da seduto
e semplici attrezzi quali elastici o cavigliere. Anche lamuscolatura del piede�
fondamentale; si dovranno ricercare, quindi, esercizi per mantenerla tonica ed elastica. Valido strumento di lavoro allenante afferrare e sollevare con le dita oggetti di varia
specie, stimolazione plantare in appoggio su palline.(Figura Muscolatura Piede)
STRETCHING Per l'allungamento, particolare attenzione � posta al muscolo tricipite surale
(polpaccio), come gi� detto, situato nella parte posteriore della gamba. L'incremento dell'allungamento � importante in tutte le discipline sportive per la
spiccata tendenza di questo muscolo, con il tempo, all'accorciamento, che potrebbe comportare lesione ai tendini e riduzione dei movimenti articolari. Ma danni possono essere causati anche da esercizi effettuati scorrettamente; e allora, nel
caso del tricipite surale, prestate attenzione alla posizione del piede e
del femore per evitare compensi ingannevoli in altre parti
del corpo, a evitare grandi sollecitazioni ai legamenti o alle capsule articolari delle
ginocchia e delle caviglie. I muscoli traggono sempre beneficio dalle posizioni di allungamento, lo stesso non si pu�
dire per le articolazioni. Lo stretching deve essere praticato senza fretta.
Per l'esercitazione pratica di allungamento del tricipite
surale (che svolge azione sia sul ginocchio sia sulla caviglia) � opportuno mantenere
esteso il ginocchio,
mentre il piede avanti mantiene il tallone al suolo, la
tensione � data dall'avanzamento del bacino, si esercita un arto per volta e il tempo di
pausa � dato dal tempo di esercizio dell'altro arto. Se si posizionano gli
avampiedi su un gradino o sul piolo di una spalliera, si realizza una flessione dorsale
del piede che pu� essere bilaterale. Molti esercizi di allungamento per i
muscoli posteriori della coscia, se si inserisce una flessione dorsale del piede
impugnando l'avampiede o possono contribuire all'allungamento del polpaccio. Attenzione
per�, quanti pi� muscoli sono coinvolti nella tensione (zona lombare, glutei, coscia,
gamba) tanto pi� diventa difficile il controllo dei compensi e delle posizioni. Per
questi esercizi di allungamento pu� essere utile alternare alla tecnica gi� presentata
per i muscoli dell'avambraccio, il raggiungere la tensione massima di allungamento in
circa 20 secondi e di seguito eseguire una contrazione del muscolo interessato per 10
secondi.
II test di Conconi � forse uno dei test pi� noti e
conosciuti nel mondo dello sport. Tale diffusione � dovuta alla grande praticit� del
test stesso, in quanto con:
- un qualsiasi cardiofrequenzimetro
- un semplice cronometro
- carta e penna
chiunque � in grado di effettuare questo test. Per
questi motivi � divenuto uno dei test da campo e da laboratorio pi� praticati.
Il test individua in pratica valori di frequenza cardiaca a
intensit� di esercizio, gradualmente crescenti per una serie di intervalli.
Gli intervalli possono essere definiti in termini di spazio
percorso, (esempio: ogni 200 metri), o in tempo (esempio: ogni minuto).
L'intensit� pu� essere definita in termini di velocit�
(km/h) o in termini di forza applicata (watt) nella spinta sui pedali.
Se il test viene eseguito correttamente, i punti relativi
all'intensit� di ogni intervallo considerato e alla corrispondente frequenza cardiaca,
riportati su di un diagramma cartesiano,vengono a trovarsi all'incirca tutti su di una
linea, ma ad un certo punto l'ulteriore incremento della frequenza cardiaca Non
corrisponde pi� ad altrettanto incremento di velocit� o di forza applicata ed i relativi
punti di collegamento della retta formano una linea meno inclinata rispetto alla
precedente.
Il punto di collegamento tra queste due rette, detto punto
di deflessione della curva o di innesco disoglia anaerobica, individua
valori di frequenza cardiaca e di velocit� o di forza applicata al di sopra dei quali nel
continuare l'esercizio, l'accumulo di acido lattico nei muscoli risulta essere sempre pi�
marcato.
METODO TEORICO PER LA DETERMINAZIONE
DELLA SOGLIA ANAEROBICA
Le capacit� fisiche si modificano con l'et� e in media, nel corso della
vita, si perde ogni anno un battito al minuto della frequenza cardiaca
massima, cio� il numero massimo
di
pulsazioni al minuto che un individuo riesce a raggiungere, diminuisce in media ogni
anno di una unit�. In forma empirica e in modo molto generico, � quindi possibile
calcolare i diversi ritmi di allenamento senza effettuare alcun test, ma semplicemente
prendendo come riferimento la frequenza massima, che in teoria � possibile raggiungere.
Per ottenere questo indice basta sottrarre al numero 220 la
cifra corrispondente alla propria et�
Frequenza Cardiaca Max Teorica =
220 - ETA'
Per praticit� possono essere fissati 3 livelli di
intensit� in funzione della tipologia di allenamento:
- 60% (Resistenza di Base) del Valore Max di consumo di
ossigeno
- 70% (Resistenza Media) del Valore Max di consumo di
ossigeno
- 80% (Resistenza a Ritmi Elevati) del Valore Max di consumo
di ossigeno
Il calcolo Teorico segue i seguenti
criteri:
RESISTENZA DI BASE
180 - ETA'
RESISTENZA MEDIA
200 - ETA'
RESISTENZA A RITMI ELEVATI
220 - ETA'
Il valore cosi individuato pu� essere
considerato, in funzione dell'et�, il limite massimo per ogni livello di
allenamento.
Se a questo dato sottraiamo 20 unit�,
andiamo a individuare, per la stessa fascia considerata, il limite minimo di
impegno. Pur essendo questo un modo empirico, l'esperienza ha dimostrato la sua validit�.