Sanità: Nursind, 'con 250 infermieri in piazza a Milano, chiesto rispetto'

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Milano, 17 nov. (Adnkronos Salute) 17:29
Chiedono "stipendi adeguati agli standard europei" e "condizioni di lavoro più umane".

Dicono "no ai gettonisti" e sì alla "sanità pubblica", pretendendo di essere trattati da "professionisti, non eroi".

Sono stati questi i messaggi portati in piazza a Milano, e scritti nero su bianco nei cartelli della protesta, dagli infermieri del NurSind.

"Abbiamo invaso piazza Duca d'Aosta di camici azzurri", dice il sindacato che calcola di aver portato in presidio "oltre 250 infermieri" stamattina nel largo davanti alla Stazione Centrale del capoluogo lombardo.

I manifestanti hanno protestato per rivendicare "rispetto per la professione", evidenzia il NurSind in una nota.

Gli infermieri che hanno incrociato le braccia e manifestato arrivavano "da tutta la Lombardia, oltre un centinaio solo dalla provincia di Monza e Brianza".

Durante il presidio, riferisce il sindacato, anche la consigliera regionale Maria Rozza (Pd) ha raggiunto i manifestanti per esprimere solidarietà e vicinanza alla causa dei lavoratori.

E, dice ancora NurSind, espressioni di solidarietà sono giunte anche del consigliere Nicola Di Marco del Movimento 5 Stelle.

"La goccia che ha fatto traboccare il vaso" della protesta "è stata la decisione del Governo guidato da Giorgia Meloni in tema di pensioni.

Il ricalcolo delle pensioni retributive contenuto nella manovra avrà serie ripercussioni sugli infermieri che già da anni (ancora prima della pandemia) denunciano stipendi molto bassi", avverte il sindacato.

Schillaci stamattina ha assicurato di nuovo l'impegno del Governo, in corso, per risolvere il problema.

Ma oltre al provvedimento in tema pensionistico, il sindacato ricorda altre problematiche che da tempo denuncia.

"In primis il mancato riconoscimento economico della professione: gli infermieri italiani sono quelli pagati peggio in Europa; una mancanza di riconoscimento economico che disincentiva anche le nuove generazioni a intraprendere questo percorso professionale.

E ancora: la mancata eliminazione dei tetti di spesa per le assunzioni e la sempre maggiore carenza di infermieri negli ospedali anche di Monza e della Brianza, con un carico di lavoro sempre maggiore per quelli assunti".

Peraltro, incalza il NurSind, quella dell’infermiere "non è riconosciuta, malgrado lo sia, una professione usurante".

"È da anni - interviene Donato Cosi, segretario territoriale del NurSind e componente del Comitato nazionale del sindacato - che denunciamo questi problemi e in tempi ancora non sospetti avevamo annunciato che in caso di emergenza sanitaria il sistema sarebbe andato in tilt.

Così è stato durante la pandemia: una pandemia che non ha insegnato nulla ai Governi che all'epoca erano al potere e che poi si sono susseguiti.

Una pandemia dove a rimetterci salute, stipendio e in alcuni casi anche la vita, sono stati proprio gli infermieri che in prima linea hanno combattuto per 3 anni".

"Prima - conclude - eravamo gli eroi, adesso ci dicono che il nostro lavoro non è usurante, e anzi ci tagliano anche le pensioni.

Ma che cosa dobbiamo fare per far capire a chi ci governa che la sanità è un bene prezioso e un bene di tutti e se non si investe sulla sanità e i suoi professionisti rischiamo davvero di far collassare il Paese? C'è tanta amarezza anche sul fatto che durante la nostra manifestazione, ad eccezione dei consiglieri Rozza e Di Marco non ci sia stato l'incontro con altri politici lombardi".

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