Secondo alcuni studi, condotti piuttosto di recente, poiché uno degli elementi che interviene nella produzione del colesterolo endogeno, a livello epatico, è una peculiare proteina, l’enzima chiamato “HMG-CoA-reduttasi”, sarebbe opportuno fare uso frequente di sostanze in grado di inibire tale enzima. Tra queste, è stata dedicata particolare attenzione agli effetti del tè verde, una bevanda assai diffusa in Oriente e che sta conquistando una considerevole “fetta di mercato” anche nel nostro Paese.
Il tè verde, infatti, non solo è consumato come bevanda (sia durante i pasti che lontano dai pasti), ma viene utilizzato pure come ingrediente per caramelle e altri dolciumi e perfino come base per prodotti per il corpo e l’igiene. Circoscrivendo il campo al tè verde come bevanda, se diversi studiosi ne esaltano le proprietà “anticolesterolo”, altri avanzano critiche con riferimento alle possibili e presumibili controindicazioni di un largo consumo di tè verde. Secondo certi medici, infatti, si potrebbero avere conseguenze simili a quelle dei farmaci anticolesterolo, soprattutto per quanto concerne l’eventuale azione disturbante sul regolare funzionamento del muscolo più importante dell’organismo: il cuore.
Sempre in relazione al rapporto fra il colesterolo e determinate bevande, per diminuire i livelli di colesterolo endogeno, sarebbe opportuno ridurre le quantità di caffè.